NO ALL'AUMENTO IVA SU ALBERGHI E RISTORANTI
Il presidente di Federalberghi respinge categoricamente l'ipotesi di aumentare l'IVA su hotel e ristoranti, che affosserebbe la competitività del sistema turistico italiano, danneggiando le imprese e i lavoratori.
“A fronte dell’emergenza coronavirus, che rischia di innescare una pesante recessione turistica, un grande Paese che crede e investe nel l’importanza dell’economia del turismo, si sarebbe affrettato ad adottare opportune misure di sostegno. E invece, assistiamo sconcertati al fiorire di proposte bislacche, incentrate sull’aumento dell’aliquota IVA pagata da hotel e ristoranti.”
È quanto dichiara il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, a fronte delle indiscrezioni riportate oggi da alcuni organi di informazione.
“Sento dire che la maggiore imposta sarebbe pagata dai turisti e che sarebbe soprattutto a carico degli stranieri. La verità - afferma il presidente degli albergatori italiani - è ben diversa: il prezzo principale sarebbe pagato dal nostro Paese, a causa della perdita di competitività del nostro sistema turistico, a tutto vantaggio dei paesi concorrenti, con grave danno per le imprese e i lavoratori italiani.”
“Qualcuno - conclude Bocca - si illude di far cassa spremendo gli ospiti stranieri, confidando di non pagar pegno, grazie al fatto che i forestieri non votano. In realtà, il turista ha un modo molto efficace di esprimere il proprio voto: vota con i piedi, cambiando strada e scegliendo altre destinazioni.
Chiediamo al Governo di non dar seguito a questa proposta autolesionista e di concentrare la propria attenzione verso le imposte evase da centinaia di migliaia di esercizi ricettivi abusivi che inquinano il mercato”.
È quanto dichiara il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, a fronte delle indiscrezioni riportate oggi da alcuni organi di informazione.
“Sento dire che la maggiore imposta sarebbe pagata dai turisti e che sarebbe soprattutto a carico degli stranieri. La verità - afferma il presidente degli albergatori italiani - è ben diversa: il prezzo principale sarebbe pagato dal nostro Paese, a causa della perdita di competitività del nostro sistema turistico, a tutto vantaggio dei paesi concorrenti, con grave danno per le imprese e i lavoratori italiani.”
“Qualcuno - conclude Bocca - si illude di far cassa spremendo gli ospiti stranieri, confidando di non pagar pegno, grazie al fatto che i forestieri non votano. In realtà, il turista ha un modo molto efficace di esprimere il proprio voto: vota con i piedi, cambiando strada e scegliendo altre destinazioni.
Chiediamo al Governo di non dar seguito a questa proposta autolesionista e di concentrare la propria attenzione verso le imposte evase da centinaia di migliaia di esercizi ricettivi abusivi che inquinano il mercato”.
comunicato stampa - NO all aumento IVA su hotel e ristoranti.docx
Pubblicato il 09/02/2020
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